“Sport linguaggio universale: Inclusione e multietnicità”: se ne è parlato ieri durante l’evento organizzato presso l’Etrusco Arezzo Hotel dal Comitato provinciale ANSMeS di Arezzo in occasione anche della consegna del Premio “Quando la bravura supera la ricompensa sul campo” giunto alla sua quarta edizione.
L’incontro è stato moderato dal giornalista Fausto Sarrini.
Il Presidente del Comitato provinciale ANSMeS Arezzo Carlo Polci ha salutato e ringraziato i presenti dando la parola al Presidente nazionale ANSMeS Francesco Conforti a cui ha fatto seguito il saluto del Presidente del Panathlon Club di Arezzo Mario Fruganti che aveva accettato molto volentieri di abbinare la sua festa degli auguri 2024, che è seguita, all’evento del Comitato ANSMeS aretino.
Relatore del tema scelto come filo conduttore dall’ANSMeS per l’anno 2024, che ha visto svolgersi su questo tema quasi cento iniziative in tutto il territorio nazionale attraverso le strutture periferiche dell’ANSMeS, un Educatore Professionale (EP), Adriano Marzocchi che opera da oltre 30 anni nei servizi socio-educativi e formativi a favore di persone in difficoltà e che è vice presidente di una ONLUS “ALL STARS AREZZO fondata all’interno dell’ Istituto di Riabilitazione “Madre della Divina Provvidenza dei Padri Passionisti di Agazzi, una frazione di Arezzo. Questa Associazione è nata con il preciso scopo di garantire il diritto al gioco e allo Sport a tutte le persone, indipendentemente dalle loro specifiche caratteristiche fisiche e mentali, scegliendo lo Sport come mezzo fondamentale per includere in modo sicuro, equo e rispettoso, senza discriminare nessuno. Dopo l’intervento di Adriano Marzocchi è seguita la consegna da parte del Presidente regionale Salvatore Vaccarino di una targa alla ALL STARS AREZZO ONLUS.
E’ seguito poi l’intervento del Vicepresidente del Consiglio ANSMeS di Arezzo, Orlando Fiordigiglio, pugile formatosi alla Calamati Boxe, dove sotto la guida dei maestri Paolo Calamati e Aldo Sassoli ha costruito una carriera ricca di successi. Da dilettante cinque volte campione toscano, più volte campione interregionale, vincitore di un torneo internazionale “Guanto d’oro” di Cremona, terzo ai campionati assoluti italiani dilettanti. Passato nel 2010 al professionismo, nel 2013, divenne campione italiano e poi campione europeo dei superwelter. A fine carriera realizzò 31 vittorie e 2 sconfitte. Nella palestra dell’Accademia Pugilistica aretina dove oggi opera ha accolto, alcuni anni fa, un giovane kossovaro, Faton Brahimaj, sesto di undici figli, emigrato in Italia per cercare fortuna ma anche per poter coltivare la sua passione che era il pugilato, impossibilitato a praticarlo seriamente in patria. E in Italia trovò, oltre che accoglienza in alcune case famiglia di Arezzo e Verona anche una nuova famiglia sportiva (Accademia Pugilistica e Orlando Fiordigiglio) che lo accolse fraternamente a braccia aperte. La sua testimonianza ha fatto capire ai presenti la sua gratitudine a coloro che lo hanno accolto affettuosamente e calorosamente e sostenuto nella sua passione per il pugilato. Un atleta, un uomo sempre disciplinato, che alterna la palestra al lavoro e che non disdegna mai di migliorare la sua situazione attraverso l’impegno continuo, sportivo e lavorativo. Un esempio per tanti giovani. Il Presidente Francesco Conforti ha consegnato a Faton Brahimaj una targa del Comitato aretino.
Il Presidente Carlo Polci, ha poi preso la parola per illustrare il Premio che il Comitato di Arezzo ha istituito tre anni fa, premio che va a dare un piccolo riconoscimento a uno sportivo che al termine della gara non ha ottenuto il giusto riconoscimento dovutogli, nonostante l’impegno profuso. I precedenti vincitori, Alice Sotero quarta alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, Franco Bitossi battuto dal compagno di squadra Marino Basso a Gap nel mondiale di ciclismo ne 1972, Giancarlo Antognoni che non poté giocare la finalissima ai campionati del mondo di calcio nel 1982 per un infortunio subito nella semifinale. La quarta edizione del premio ha visto premiato Corrado Maddii che perse un mondiale di Motocross CC125 nel 1984 per un grave infortunio subito nelle prove del giorno precedente l’ultima gara di campionato. Ha quindi consegnato la targa del Premio a Corrado Maddii che poi è stato chiamato, assieme a Faton Brahimaj a una intervista di Fausto Sarrini. Corrado Maddii ha raccontato quello che gli successe in quell’ultimo evento del mondiale 1984 e Faton Brahimaj quello che aveva dovuto passare per arrivare a realizzare il suo sogno sportivo e umano.
Presenti, tra gli altri, il Presidente del Comitato provinciale di Firenze Raoul Ceccuti, Assessore allo Sport e Politiche giovanili del comune di Arezzo Federico Scapecchi, IL Delegato CONI Alberto Melis, Associati del Comitato aretino: Paolo Volpi e signora, Roberto Fregnan e signora, Ferdinando Lisandrelli.
E poi seguito il conviviale assieme agli Associati Panathlon Club Arezzo dove è stata ricordata la figura di un grande sportivo aretino, Giorgio Cerbai, già Delegato CONI dal 1993 al 2021 a cui il Panathlon Club Arezzo ha dedicato da questo anno un premio che è stato consegnato dalla figlia di Giorgio Cerbai alla giovanissima ginnasta della “Ginnastica Falciai” Ginevra Bindi che con il supporto dello staff tecnico della Ginnastica Falciai ha già ottenuto grandissimi risultati a livello nazionale (vicecampionessa italiana 2024 nella categoria Junior 2) proponendosi quindi come una futura stella della ginnastica italiana.
In fine serata, dopo il brindisi augurale, il Presidente del Panathlon Club Arezzo ha scambiato il gagliardetto con il Presidente nazionale ANSMeS Francesco Conforti che, a sua volta ha consegnato al Presidente Carlo Polci lo stemma dell’ANSMeS.